Il tempo scandito dall'ombra
Raccolti intorno alla chiesa, entrambi i borghi sono particolarmente vocati al sole e ben si prestano alla realizzazione di orologi solari: l’insieme delle costruzioni sembra quasi “disegnato” per seguire il movimento dell’astro del giorno e per catturarne i benefici raggi, fonte di luce e di calore. Le ampie superfici murarie, la perfetta esposizione a Sud e quelle immediatamente simmetriche a Sud-Est e Sud-Ovest consentono infatti l’applicazione di tutto quel repertorio grafico e iconografico che la tradizione millenaria delle meridiane ci ha trasmesso.
Pittura, testo letterario, grafia strettamente tecnica compongono il disegno delle meridiane che con i loro dati connessi alla geometria terrestre (orizzonte, latitudine, longitudine, declinazione del muro) e le loro linee riferite alla tecnica di funzionamento (orarie, equinoziali, dei solstizi, dei mesi, zodiacali, lemniscata) sembrano strettamente legare Terra e Cielo in un attimo fuggevole di eternità.
Segni di Storia e Arte
Sono numerose e significative le testimonianze storiche e culturali che ancora oggi raccontano la vita delle donne e degli uomini di Monclassico e Presson di una volta.
Un’eredità morale e materiale che nel corso delle iniziative promosse dall’associazione Le Meridiane è stata a più riprese studiata e valorizzata.
L’esordio, come naturale, fu con il censimento delle meridiane storiche della Val di Sole promosso a partire dal 2003 che portò a documentare e descrivere circa 50 orologi solari storici: 25 nella pieve di Malé e 22 nella pieve di Ossana.
Di esse, 3 si trovano nel territorio del vecchio comune di Monclassico: due ottocentesche a Presson, su casa Mezzena “Lorenzi” e del 1868 su casa Ravelli “Giamblini”, e un’altra a Presson, del 1969, su casa Coraiola.
1. A Presson, sulla casa dei Ravelli “Giamblini”, si trova una essenziale meridiana dipinta e datata 1868.
2. Di fattura sette-ottocentesca, si trova su casa Mezzena “Lorenzi”, oggi casa Cavallar. È stata recentemente restaurata.
3. La meridiana adorna la villa di Presson edificata dal dottor Giampaolo Coraiola (1931-2022), primario di medicina a partire dagli anni Sessanta nell’ospedale di Mezzolombardo e poi in quello di Cles.